In concomitanza con il Safety Internet Day – Giornata Mondiale per la Sicurezza in Rete, istituita dalla Commissione Europea e giunta alla 15° edizione, il MIUR organizza la giornata nazionale contro il bullismo e il cyber bullismo denominata “Il Nodo Blu – Le scuole unite contro il bullismo”. Diverse le iniziative in tutta Italia e noi professionisti di Multiverso ed Equipe del Benessere Psicologico sentiamo di dare il nostro piccolo contributo informativo e di sensibilizzazione sul tema.
Perché lo facciamo?
Perché bullismo e cyber bullismo sono fenomeni sempre più diffusi. Sono quotidiane ormai le notizie di soprusi e violenze che nascono all’interno del contesto scolastico e non solo. In quanto psicologi ci sentiamo chiamati in causa nell’analisi e nella predisposizione di strategie efficaci di supporto alle vittime e contrasto a comportamenti violenti e disfunzionali.
Non a caso uno dei primi progetti educativi di Multiverso “Imparerai giocando….Giocando imparerai” è stato dedicato all’informazione in merito alle dinamiche relazionali che caratterizzano il bullismo e alla sensibilizzazione sull’uso sicuro e responsabile della rete al fine di intervenire sulla ormai avviata generalizzazione dei comportamenti di prevaricazione anche al contesto on-line.
Un’occasione che ci ha permesso di osservare da vicino il fenomeno. Occasione concessaci dai ragazzi che hanno partecipato al progetto e che hanno accettato la sfida di diventare essi stessi artefici del cambiamento, mettendosi in gioco, regalandoci le loro storie, le loro esperienze di vita, fatte spesso di piccole e grandi incomprensioni, difficoltà e sentimenti di rassegnazione.
“Perchè ormai è così e ci sono abituato”. Ce lo siamo sentiti ripetere spesso.
E allora, insieme a loro e grazie a loro, abbiamo lavorato per sostituire alla rassegnazione il confronto, all’abitudine la creatività, al silenzio la condivisione!
Cosa sono il bullismo e il cyberbullismo?
I termini fanno entrambi riferimento a due fenomeni di natura sociale caratterizzati da azioni di sistematica prevaricazione messe in atto da un adolescente definito “bullo” nei confronti di un altro adolescente definito “vittima”. A tener viva questa relazione disfunzionale ci sono gli spettatori, passivi o attivi, che con la loro presenza spesso rinforzano l’azione del bullo e contribuiscono a mantenere la condotta aggressiva nei confronti della vittima. Quando questo si ripropone attraverso l’utilizzo di internet nasce il cyberbullismo.
Come possiamo contribuire al trattamento di questo fenomeno?
Da psicologi e psicoterapeuti in formazione sistemica ci rendiamo conto che nonostante i sentimenti di rabbia e tristezza che questa realtà facilmente suscita in chi la osserva, lavoriamo cercando di accantonare l’ottica lineare, attraverso la quale è facile individuare un carnefice e una vittima, ma con la quale sarebbe impossibile entrare all’interno del fenomeno conoscendo le diverse sfaccettature.
Preferiamo, quindi, abbracciare un’ottica circolare che consenta di annullare l’etichetta di bullo e vittima e di allargare il campo di osservazione sulle storie di vita degli adolescenti protagonisti del bullismo.
Seguendo questo modello ci troveremo spesso di fronte a nuovi aspetti da osservare e soprattutto a nuove risorse da mettere in campo, tra le principali: le famiglie. Ci chiederemo come siano strutturate, come si muovono all’interno della dimensioni di giustizia, morale, preoccupazione, conflitto, cooperazione, comunicazione, empatia, calore e responsabilità.
Da queste conoscenze potremo accedere alle difficoltà comunicative del “bullo” e ai sentimenti di prostrazione della vittima, allontanandoci dalle etichette e lavorando costantemente per individuare strategie alternative.
Fondamentale, inoltre, al fine di promuovere relazioni sane tra adolescenti, è creare una rete sociale in cui le famiglie diventino protagoniste, supportate attivamente dalla scuola e dai professionisti della salute, cooperando così alla costruzione di un contesto in cui gli adolescenti si sentano accolti e fiduciosi nel poter tirar fuori sentimenti di rabbia, tristezza e paura che probabilmente si portano dentro.
Per questi motivi anche Multiverso ed Equipe del Benessere Psicologico, oggi stringono un bel “nodo blu” per sottolineare che fenomeni sociali come bullismo e cyber bullismo per essere contrastati, vanno innanzitutto studiati, conosciuti e affrontati nella quotidianità dei contesti relazionali. Se diffusi e capillari sono divenuti i fenomeni, diffuse e capillari dovranno essere le strategie di intervento.
Dott.ssa Antonella Mento Psicologa e Psicoterapeuta in formazione Sistemico – Relazionale Responsabile Progetti Associazione Multiverso
Dott. Santo Cambareri – Psicologo e Psicoterapeuta in formazione Sistemico – Relazionale Presidente Associazione Multiverso