Che si parli di terapia familiare, di coppia, individuale o di interventi sui gruppi il modello di riferimento della nostra equipe si colloca nell’ambito degli approcci di matrice relazionale che trovano le proprie radici nella II Cibernetica, nella Teoria dei Sistemi e nell’Epistemologia della Complessità (Heinz von Foerster, Edgar Morin, Humeberto Maturana, Francisco Varela, Gregory Bateson, Paul Watzlawick, Don D. Jackson, Jay Haley)
In questa prospettiva ci si sposta dalla mera comprensione del comportamento dell’individuo per abbracciare un’ottica che contempli le relazioni tra gli individui. Nella cornice relazionale, la descrizione del comportamento di ogni singolo elemento di un sistema, rappresenta il punto di partenza per avviare le successive connessioni e formulare ipotesi; comportamenti e sintomi non vengono considerati come agiti “nel vuoto”, ma vengono
presi in esame all’interno della rete di relazioni e dei sistemi di riferimento entro i quali gli individui si muovono con delle precise funzioni di adattamento che “mirano” da un lato alla stabilità e dall’altro al cambiamento, coerentemente all’organizzazione del sistema di riferimento (coppia, famiglia, ecc)
Più che di approccio, preferiamo parlare di modello, in quanto ad essere cruciale nel nostro modo di operare sono: il cambio di prospettiva, la base epistemologica dalla quale si parte, la cornice di riferimento entro la quale il terapeuta si muove, oltre che le tecniche in sè.
Sono infatti diversi gli approcci che trovano nella matrice relazionale un riferimento fondante: la terapia strategica, l’approccio simbolico-esperienziale, gli interventi di natura strutturale, la terapia sistemica, gli approcci di natura funzionale; inoltre all’interno del panorama relazionale trovano spazio anche interventi e tecniche di natura più strettamente cognitiva, senza perdere di vista il mondo interno del paziente e gli aspetti intrapsichici declinati spesso in termini di rappresentazioni e schemi che l’individuo costruisce (e co-costruisce con la propria rete di relazioni) nell’esperienza soggettiva, lungo l’arco del proprio sviluppo.